lunedì, febbraio 27, 2006

[Umorismo] Un nuovo modo per stappare il vino. ... quello non sono io...

venerdì, febbraio 24, 2006

Salento In questa campagna si produce un ottimo Primitivo e Negroamaro.

lunedì, febbraio 20, 2006

VINO: BUONITALIA, ARRIVA CONTRATTO INTERNAZIONALIZZAZIONE

(ANSA) - ROMA - Un contratto per l'internazionalizzazione delle imprese vitivinicole che incoraggi raggruppamenti di impresa su determinate 'citta' mercato', ad alto reddito, e non piu' genericamente in Paesi stranieri. Il nuovo strumento che nasce per ''facilitare la costituzione di adeguate masse critiche di prodotti per il Made in Italy'' verra' messo a disposizione da Buonitalia, secondo quanto annunciato a Roma dal presidente Fabrizio Mottironi, al quarto forum dei viticoltori under 40 dell'Agivi, ospitato da Ais-Bibenda e Arsial. ''Il vigneto Italia - ha detto il presidente di Buonitalia - deve affrontare il problema della polverizzazione del settore in Italia. Due soli dati emblematici: nel Paese il 97% dei trasformatori hanno un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro e nella distribuzione organizzata l'Italia si colloca al 14/mo posto. Il ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha quindi pensato di realizzare una 'cabina di regia', Buonitalia, che ottenga finanziamenti per poi metterli a disposizione del sistema imprese, limitandosi ad un ruolo di regolatore. La novita' del progetto Buonitalia - ha sottolineato Mottironi - sta nel ruolo di protagonista del 'sistema-impresa' che con un bando di gara di prossima pubblicazione diventera' responsabile del progetto, attraverso raggruppamenti che dovranno fornire, anche a loro stessi, servizi come l'accompagnamento doganale e il recupero credito. I bandi di gara riguarderanno inoltre il settore assicurativo e quello della logistica per aiutare gli imprenditori del vino ad una ottimale individuazione delle compagnie di trasporto''. Per il settore vino diretto da Giorgio Serra, Buonitalia dispone di 15 milioni di euro destinati a promuovere il sistema del vigneto Italia ''in modo concreto, per meglio affiancare le imprese italiane impegnate nei mercati internazionali''. Una valorizzazione dell'export vitivinicolo che sara' perseguita anche, ha infine detto Mottironi, attraverso un 'Tavolo tecnico delle Regioni' che punta a costituire la rete nazionale delle enoteche istituzionali, armonizzando cosi' gli interventi delle singole Regioni. Buonitalia prevede inoltre un 'Tavolo dei produttori' per condividere le scelte operative di filiera e un 'Tavolo dei consumatori'.
Via: (ANSA)

mercoledì, febbraio 15, 2006

[Marketing] - "Custom labels" e "private labels" (marchi su misura).


USA, ARRIVA IL VINO "ELVIS PRESLEY" Per ora un Blue Suede Chardonnay, un Jailhouse Red Merlot e un King Cabernet Sauvignon Firma Wines, un negoziante californiano, lancia negli Stati Uniti una gamma di vini da vitigno sotto l'immagine di Elvis Presley. L' impresa ha concluso un accordo di licenza con EPE (Elvis Presley Enterprises), società garante l'immagine del cantante. La gamma si compone per ora di un " Blue Suede Chardonnay 2002", di un " Jailhouse Red Merlot 2001" e di un " King Cabernet Sauvignon 2001", tutti e tre venduti a 11,99 dollari. Questo lancio dimostra lo sviluppo negli Stati Uniti dei "custom labels" e dei "private labels" (marchi su misura), mercato nel quale Signature Wines si è specializzato. Creata nel 1998 e dedicata all'inizio alla vendita on line, l'impresa è oggi presente nella vendita al dettaglio. Ha concluso dei partenariati con dei nomi prodigiosi come Mondavi, Kendall-Jackson o Ravenswood. I suoi clienti sono essenzialmente Università, Catene di hotel e di grandi imprese che vogliono lanciare le loro proprie cuvées. Questo mercato rappresenterebbe oggi il 20 % del mercato americano del vino, secondo Signature Wines.
Via: www.greenplanet.net

domenica, febbraio 12, 2006

Vino Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Il Vino è una bevanda alcolica ottenuta esclusivamente dalla fermentazione alcolica (totale o parziale) di uva (frutto della vite) pigiata o no, o di mosto d'uva. Il termine viene dal Latino vinum (a sua volta influenzato dal Greco οıνος). Il vino si può ottenere da qualità di uve appartenenti alla specie Vitis vinifera o provenienti da un incrocio tra questa specie e altre specie del genere Vitis, come ad esempio la Vitis labrusca, la Vitis rupestris, ecc.; in Italia per la produzione di vino possono essere usate solo uve appartenenti alla specie Vitis vinifera. La terminologia relativa al vino utilizza molti vocaboli in lingua francese; per alcuni di essi esistono i corrispondenti termini in italiano, mentre per altri è possibile usare solo i termini francesi.

Via: Vino - Wikipedia

sabato, febbraio 11, 2006

[Norme] Senato approva il testo unico sull’enologia. - 10/02/2006


Il Senato ha approvato oggi il testo unico sull'enologia. Ordinati tutti i provvedimenti dal dopoguerra a oggi, con qualche novità. La commissione Agricoltura del Senato ha approvato oggi all'unanimità il testo unico sulle leggi per l'enologia, che presto diventerà legge.
Il nuovo codice fa ordine nelle procedure, nei divieti e nelle sanzioni alle quali bisognerà attenersi per la produzione del vino, raccogliendo una dozzina di leggi prodotte dal dopoguerra a oggi uniformandole e aggiornandole. Il testo contiene molte norme tecniche per garantire la qualità del prodotto anche quando è di basso costo.

Le principali novità introdotte dal codice.

* riconoscimento dei vitigni autoctoni, fino a oggi senza tutela (definiti come vitigni la cui presenza è rilevata in aree geografiche delimitate del territorio nazionale e le rispettive regioni e province autonome ne accertano la coltivazione sul territorio di competenza);
* istituzione di un registro presso il Ministero delle politiche agricole, con l'elenco di tutti i vitigni autoctoni per una migliore sorveglianza e tutela; * riconoscimento dei vini passiti, la cui definizione viene introdotta nelle norme per la prima volta; * introduzione di norme particolareggiate anche sulle caratteristiche, le procedure e la produzione degli aceti;
* indicazione delle sostanze vietate e regolamentazione della detenzione delle vinacce, dei centri di raccolta temporanei fuori fabbrica, delle fecce di vino e della preparazione del vinello;
* regolamentazione dell'utilizzo dei prodotti per uso enologico che si possono detenere negli stabilimenti enologici e che devono rispettare quanto previsto dalle vigenti norme nazionali e comunitarie, di concerto con il Ministro delle politiche agricole e forestali e il Ministro della salute;
* previsione di sanzioni per l'utilizzo di prodotti nocivi e non consentiti, per la detenzione di prodotti vitivinicoli non giustificati e di altre disposizioni sanzionatorie; * istituzione della diffida delle infrazioni minori per ridurre i contenziosi determinati da piccole imprecisioni, omissioni formali o infrazioni di lieve entità, comunque non superiori ai 500 euro;
* previsione di un comitato di coordinamento per il servizio di repressione frodi, istituito presso il Ministero delle politiche agricole e forestali, con il compito di realizzare una costante collaborazione e un coordinamento tra le vari amministrazioni incaricate di effettuare i controlli. Il comitato sarà composto da tre rappresentanti del Mipaf, di cui uno avrà funzione di presidente, tre rappresentanti del Ministero dell'economia, tre del Ministero della salute, uno del Ministero degli interni e uno del Ministero delle attività produttive.

mercoledì, febbraio 08, 2006

"Strada del vino" nel Cuneese.

La Regione Piemonte e il Distretto dei Vini "Langhe Roero e Monferrato" hanno approvato ufficialmente il progetto della "Strada del vino Barolo e grandi vini di Langa": sarà il primo percorso di questo genere in Provincia di Cuneo.
La Strada sarà un importante strumento di valorizzazione di un territorio a forte vocazione vitivinicola, pensato per esaltarne l'attrattiva turistica.

Il percorso, unirà i Comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Dogliani, Grinzane Cavour, La Morra, Monchiero, Monforte, Montelupo, Novello, Roddi, Roddino, Rodello, Serralunga, Sinio e Verduno.
I dettagli del progetto verranno presentati nel corso di un incontro pubblico previsto per la fine del mese di febbraio.

lunedì, febbraio 06, 2006

ENOGASTRONOMIA: VENETO, PIEMONTE E TOSCANA GUIDANO LA CLASSIFICA DELL'EXPORT AGE) ROMA - Secondo la Cia, confederazione italiana agricoltori, la regione veneta copre oltre il 28% dei nostri prodotti vinicoli che vanno all’estero. Puglia e Sicilia, pur occupando posti di retroguardia, cominciano a registrati importanti risultati sul fronte delle esportazioni. Veneto, Puglia, Emilia Romagna, Sicilia, Abruzzo e Piemonte, le prime sei regioni produttrici di vino, coprono annualmente più del 70 per cento della produzione, mentre le prime sei regioni esportatrici in valore, Veneto, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Lombardia, coprono oltre l’85 per cento del totale per un importo vicino ai 2 miliardi e mezzo di euro, scompigliando notevolmente la graduatoria di chi produce di più rispetto a chi più esporta.«Purtroppo, con il sistema di rilevazione possibile dopo l’apertura delle frontiere intraeuropee non è più statisticamente rilevabile il flusso interno del volume e della provenienza originaria, ma -sottolinea la Cia- solo può essere rilevato il valore del vino esportato e per provenienza è rilevante quella della sede dell’esportatore. Resta, invece, statisticamente rilevato il flusso verso i paesi europei non appartenenti all’area di libera circolazione e quello verso i paesi terzi. Non è, quindi, da escludere che partite di vino, e questo vale soprattutto per quello sfuso, siano esportate da imprese con sede diversa rispetto alla origine regionale del prodotto. Si pensi, ad esempio a vini siciliani e pugliesi inviati in Veneto o Emilia Romagna e che poi vengono esportati». «Tuttavia, tra le regioni, la parte del leone spetta al Veneto che, oltre ad essere prima tra quelle produttrici, è prima assoluta -sottolinea la Cia- anche fra quelle esportatrici, con una quota vicina al 30 per cento del totale. Con oltre il 17 per cento del valore nazionale, segue il Piemonte e, pertanto la Toscana, poco sotto alla quota piemontese e il Trentino Alto Adige con quasi il 12 per cento.L’Emilia Romagna e la Lombardia con abbondanti quote del 5 per cento ciascuna, chiudono il club delle maggiori esportatrici».«Le altre quattordici regioni, comprese Puglia e Sicilia, che in termini produttivi rappresentano quantitativi rilevanti, devono accontentarsi -conclude la Cia- di valori residuali, sebbene nell’ultimo periodo hanno conosciuto incrementi più importanti delle regioni tradizionalmente esportatrici». (AGE) -COM- ANT
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