sabato, aprile 15, 2006

La seconda generazione delle guide ai vini.

Dalla tavola rotonda “La misurazione della qualità del vino: gli aspetti sensoriali” arriva inoltre una seconda notizia, che consiste nel constatare che siamo giunti, nell'ambito delle guide del vino, a una seconda generazione. Alberto Ugolini, amministratore del Centro Studi Assaggiatori e professore a contratto di Analisi sensoriale all’Università di Palermo, ha riassunto chiaramente il dubbio principale sulle guide del vino di prima generazione: “Il punto controverso della questione è che se anche si accettassero per buoni i criteri di qualità alla base dei giudizi delle varie guide e ci si fidasse della particolare bravura dei critici, quanto possono essere considerate attendibili le valutazioni espresse?” Infatti troppo raramente vengono osservati criteri fondamentali come l’anonimato dei campioni in assaggio, l’utilizzo di un gruppo numeroso di degustatori esperti, il controllo delle condizioni di preparazione ed esecuzione del test, l’oggettività dei criteri di valutazione e correttezza nelle modalità di elaborazione dati. Errori troppo grossolani per potere parlare di guide attendibili. Per questo per la sua Guida Vini 2006 Altroconsumo, che realizza test comparativi da oltre 30 anni, ha deciso di affidarsi all’analisi sensoriale. Un lavoro condotto su oltre 300 vini con assaggi rigorosamente anonimi condotti da tre panel bilanciati di giudici qualificati (in totale 22 giudici) di cui sono state controllate le prestazioni per ogni test. Si può veramente parlare di una nuova generazione di guide innovative. “Il tutto con il preciso scopo di fornire uno strumento pratico e realmente utile e utilizzabile da parte del consumatore” ha sottolineato Franca Braga, Supervisore Ricerche alimentari Altroconsumo, “lavorando con la massima trasparenza, imparzialità e indipendenza e adottando criteri affidabili, attendibili e esaustivi”. L’analisi sensoriale, in definitiva, si è rivelata uno strumento molto efficace. “Attenzione però alle mistificazioni, in molti parlano di analisi sensoriale, ma i criteri seguiti sono spesso discutibili. L’analisi sensoriale ha regole precise che vanno seguite con scrupolo” ammonisce Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori, “Esistono nuovi test molto interessanti come ad esempio il Big Sensory Test Analogico-Affettivo che consente di misurare alcuni elementi chiave dell’interpretazione che i soggetti danno del vino, a partire dall’impatto emotivo dell’aroma, alla caratterizzazione dei valori attribuiti al vino stesso, al suo inserimento in un possibile contesto di acquisto o di consumo. Ma il metodo deve sempre essere assolutamente scientifico e portare a dati affidabili, attendibili e esaustivi”. Via www.teatronaturale.it

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