sabato, dicembre 09, 2006

Rassegna di notizie a cura di www.vino24.tv

sabato, agosto 26, 2006

Record delle esportazioni: vino italiano primo negli USA

Battuti gli australiani e i francesi.
Di nuovo al primo posto: con poco più di un milione di ettolitri esportati nei primi sei mesi del 2006, l’Italia torna ad essere il principale fornitore di vino degli Stati Uniti, rimontando sulla concorrente Australia. I dati sono dell’Italian wine and food institute: le esportazioni verso gli Usa sono aumentate del 9,1% in quantità e del 7,5% in valore rispetto al 2005, l’anno del gran sorpasso australiano. Un successo non del tutto inaspettato per la verità. Per vari motivi. Gli americani, sono tutto sommato un popolo di neo consumatori di vino, e da principio i loro gusti si sono orientati verso vini facili e immediati, subito dopo verso quei vini internazionali prodotti con vitigni universalmente diffusi, quali il merlot, il cabernet, per i rossi, e lo chardonnay per i bianchi, provenienti per lo più da Paesi del nuovo mondo. Vini intensi, muscolosi, piuttosto alcolici e quasi sempre con un’importante sottolineatura di gusto di legno data dall’affinamento del vino in barrique o più sbrigativamente con i trucioli di legno.

Segue sul Corriere della Sera

venerdì, agosto 18, 2006

Il conflitto in Libano fa crescere le vendite di vino.

Il recente conflitto in Libano ha influito alla crescita di interesse del vino della Regione. Così sostiene un commerciante di Beqaa Valley. La domanda è cresciuta di circa il 50/60%. Ciò sembra sia dovuto in parte alla simpatia nei confronti di questo Paese (a causa delle difficoltà che stà vivendo) oltre che al miglioramento qualitativo del prodotto dice James Nicholson.

Articolo completo: BBC News

domenica, agosto 13, 2006

Boom di presenze per Calici di Stelle a Poggibonsi.


Successo per tutte le iniziative,dalla degustazione dei vini agli assaggi di salumi, formaggi e dolci. Apprezzati anche i vini pugliesi del Consorzio Salice Salentino Successo oltre le più rosee aspettative. A Poggibonsi, Calici di Stelle edizione 2006 ha registrato un vero e proprio boom di presenze, raddoppiate rispetto allo scorso anno. Sono stati, infatti, oltre 2mila gli appassionati di vino che hanno scelto la Fortezza Medicea di Poggio Imperiale per trascorrere la notte di San Lorenzo in maniera unica e suggestiva. «C'è stata – spiega Franco Aiazzi rappresentante della Fisar, la Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori che partecipa all’organizzazione di Calici di Stelle – una grande soddisfazione sia da parte dei cittadini che hanno potuto assaggiare vini eccellenti, sia da parte dei produttori che hanno apprezzato in maniera particolare l'allestimento, la presentazione e, ovviamente, la scenografia di un luogo incantevole come è il Cassero». Tra gli appassionati di vino, molti erano turisti stranieri. «Rispetto agli anni passati – afferma soddisfatta l'assessore al Turismo, Franca Martinucci – c'è stata una buona partecipazione di turisti. Frutto, questo, della sensibilizzazione effettuata presso gli agriturismi e le altre strutture ricettive del nostro territorio». Soddisfatti anche gli “ospiti”, i produttori del Consorzio Salice Salentino (Puglia), presenti con nove aziende, il cui presidente ha addirittura telefonato all'una di notte per fare i complimenti e ringraziare per come si era svolta la serata. Novità di quest'anno, infatti, è stata la presenza di un vino non valdelsano per far conoscere realtà presenti al di fuori del territorio. Positiva è stata, inoltre, anche l'esperienza, autentica novità, di una cena a menù fisso cui potevano però essere abbinati oltre 70 vini diversi. Alla terza edizione di “Calici di Stelle” erano presenti venti tra le più significative realtà enologiche del territorio valdelsano che hanno partecipato con oltre 600 bottiglie di loro produzione. Voluta dall’associazione Città del Vino e dal Movimento Turismo del Vino, con il patrocinio del Comune di Poggibonsi e la delegazione Siena Valdelsa della Fisar, la manifestazione ha visto impegnati venticinque sommelier nella promozione delle oltre 70 etichette tra bianchi, rossi e rosé con l’intento di trasmettere ai visitatori quanto di meglio si può trarre da una degustazione a “tutti i sensi”. Oltre al vino, poi, è stato possibile degustare gli assaggi di formaggi, salumi biologici, pane e schiacciate e, per la prima volta, i dolci tipici senesi cui sono stati abbinati i vinsanti prodotti dalle aziende del territorio. Infine, successo hanno avuto anche le osservazioni del cielo notturno attraverso i telescopi messi a disposizione dall'Unione Astrofili senesi.

Via: www.infotuscany.com

lunedì, agosto 07, 2006

Sicilia, arriva la rassegna dei vini autoctoni

Iniziativa in 8 comuni per scoprire il territorio e le sue produzioni enologiche
Farà tappa anche in Sicilia, dal 19 al 27 agosto, “Vip” (vino in piazza), il giro d'Italia dei vini autoctoni. La rassegna nazionale itinerante mette sul banco di degustazione il vino autoctono siciliano per regalare a turisti e appassionati un'occasione unica per scoprire il territorio insieme al piacere di conoscere le sue produzioni enologiche. Marsala, Menfi, Paceco, Erice, Monreale, Noto, Milazzo e Milo sono gli otto comuni siciliani coinvolti nella degustazione itinerante voluta dall'assessorato regionale all'Agricoltura. La selezione dei vini proposti ovvero Grillo, Cataratto e Inzolia, Grecanico, Perricone, Nerello Mascalese, Moscato, Nero d'Avola, Frappato e Carricante è effettuata grazie alla elezione del "Vitigno della Reciprocità" da parte dei Comuni che aderiscono all'iniziativa.

Via: www.siciliatravel.com

giovedì, giugno 22, 2006

Usa, blogger come giornalisti

E' un diritto tenere segrete le fonti.
Come i giornalisti professionisti anche chi scrive sui blog ha diritto a mantenere segrete le proprie fonti. E’ quanto ha stabilito con una sentenza un tribunale statunitense chiamato a pronunciarsi sulla vicenda sollevata da Apple alcuni anni fa. La casa di Cupertino, nel 2004, intentò una causa contro due siti Internet, PowerPage e AppleInsider. Questi secondo la società erano responsabili di aver diffuso all'interno dei loro blog notizie riservate circa un prodotto (Asteroid) che non era ancora stato ufficializzato dall’azienda. Apple chiese a suo tempo il supporto dei service provider, affinché questi gli fornissero un accesso ai messaggi di posta elettronica dei due blog, in modo da poter risalire alle fonti di tali indiscrezioni. La Corte ha invece dato ragione alla Electronic Frontier Foundation's (EFF) e a tre blogger, sostenendo che questi ultimi godono dello stesso diritto dei giornalisti a mantenere segrete le proprie fonti. Dunque la richiesta della casa di Cupertino è stata ritenuta illegittima. Va precisato che la sentenza ha valore per il solo territorio statunitense. Chi negli Usa rintraccia, elabora e pubblica notizie, svolge un'attività simile a quella dei giornalisti. Diversamente, in Italia, per ora è stata pronunciata dal tribunale di Aosta una condanna per diffamazione via blog nei confronti di Roberto Mancini, ex vicepresidente dell'Ordine dei Giornalisti della Valle d'Aosta, curatore di un blog che ha fatto registrare in 15 mesi oltre 85.000 contatti.

Via Giornaletecnologico.it

sabato, maggio 27, 2006

Sito web 2.0 per amanti del vino.

WineLog è un nuovo sito per gli amanti del vino. E' un sito di informazioni sul vino generate dagli utenti ( inclusi tags, ratings e commenti).

Enciclopedia: web 2.0



domenica, maggio 21, 2006

Lover's cup.

Due studenti del MIT Media Lab (Jackie Lee e Hyemin Chung) hanno studiato dei bicchieri di vino connessi in modalità wireless per partner che vivono in posti diversi. Quando una persona tocca con le mani il proprio bicchiere si nota una lieve incandescenza nel bicchiere del proprio partner . Lee sostiene che in questo modo i bicchieri wireless aiutano le persone a sentirsi come se stessero condividendo l'esperienza insieme. Questo è il link del progetto: Vai Technorati Tags:

mercoledì, maggio 17, 2006

Turismo enologico.

Si è chiusa a Riva del Garda Biteg 2006. Il turismo del vino è quello che registra i maggiori segnali di crescita. E’ questo il risultato emerso a conclusione della Biteg Forum 2006, nuova formula della Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico che si è svolta a Riva del Garda dal 12 al 14 maggio 2006, a cui hanno partecipato 150 sindaci da tutta Italia. Per Floriano Zambon, presidente delle Città del Vino, “il turismo enologico è un valore assolutamente da presidiare perché porta ricchezza direttamente sul territorio, stimolando le amministrazioni a fare meglio”. Fra le tematiche affrontate, quelle legate alle problematiche dei piani regolatori per la tutela del territorio, alle strategie di marketing territoriale e allo sviluppo collegato alla sostenibilità delle fonti energetiche.

giovedì, maggio 11, 2006

Google Trends Segnalo un nuovo servizio della famiglia Google. Confronta in un grafico da due a cinque termini ricercati sia in Google sia nelle News. I risultati oltre che in forma grafica sono espressi anche per Nazione, Lingua e Città. Si possono cogliere diversi spunti in merito ai comportamenti dei "navigatori"/consumatori. Esempio

domenica, maggio 07, 2006

L’Australia supera l’Italia nell’esportazione di vino in Usa.


È la prima volta, ma non bisogna cullarsi sugli allori. Abbiamo perso il primato del 2005, riconquistarlo è possibile iniziando dalla lotta alle imitazioni Sulla base dei dati dell'Italian Food & Wine Institute relativi al gennaio 2006 e delle analisi Istat sul commercio estero con i Paesi extracomunitari, si evidenzia un boom delle esportazioni di vino australiano in Usa: la crescita record del 13,7% ha superato in valore il vino Made in Italy. Eppure, assicura la Coldiretti, le esportazioni italiane in Usa sono aumentate del 7,9% e l'Italia, con il 29,1% del mercato, custodisce gelosamente il suo posto tra i vini stranieri, davanti alla vecchia rivale, la Francia. Fatto sta che il Belpaese ha per ora perso il comando del mercato statunitense. L'Australia poi, che produce 13,3 milioni di ettolitri di vino, si è data a strategie di esportazione forte, con prezzi più contenuti. Per quanto poi concerne le produzioni locali statunitensi, ebbene fanno notevoli progressi, ma i cittadini hanno consumato più vini stranieri, nel 2006 il 10,1% in più del 2005. Perciò la Coldiretti dice che per riconquistare il primato italiano del 2005, dopo la valorizzazione qualitativa, occorre esaltare le differenze e presentare negli scambi commerciali non solo vini, ma un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, del paesaggio e di testimonianze artistiche e naturali. L'Italia ha le potenzialità per tornare in testa negli States, vista la produzione di 48,1 milioni di ettolitri di vino made in Italy nel 2005, visto il fatturato di nove miliardi di euro e un valore delle esportazioni di tre miliardi di euro realizzati grazie anche a 460 vini Doc, Docg e Igt. Nuovamente si ribadisce l’importanza di difendere questo patrimonio dalle imitazioni, anche perché da una recente indagine è emerso che solo negli Stati Uniti sviluppano un mercato quasi uguale a quello delle nostre esportazioni cioè ancora una volta, è "falsa" una bottiglia su due. L'accordo con gli Stati Uniti che ha portato alla tutela delle denominazioni Chianti e Marsala non significa, spiega la Coldiretti, che ora c’è via libera ad indiscriminate pratiche enologiche controverse in cambio di insufficienti concessioni nella tutela delle denominazioni di origine dalle imitazioni che devono invece trovare una più completa protezione nell'ambito del Wto.

Via initaliaonline.it

Technorati Tags:

lunedì, maggio 01, 2006

Vino per soli uomini.

La Ray’s Station Vineyards, a Sonoma, lancia dei vini per soli uomini. Solo vini rossi. Si tratta di Merlot e Cabernet Sauvignon. Il costo è $. 15.00 a bottiglia. Dopo i vini rivolti alle donne adesso sembra che l'attenzione sia anche sul target maschile.

domenica, aprile 16, 2006

Tavola rotonda sul tema Blog & Vino: business, storie, opportunità, nuove forme di relazione con il consumatore finale e gli operatori. Vi segnalo il video sulla tavola rotonda che si è svolta sabato 8 aprile presso la Sala Bellini del Vinitaly.

sabato, aprile 15, 2006

La seconda generazione delle guide ai vini.

Dalla tavola rotonda “La misurazione della qualità del vino: gli aspetti sensoriali” arriva inoltre una seconda notizia, che consiste nel constatare che siamo giunti, nell'ambito delle guide del vino, a una seconda generazione. Alberto Ugolini, amministratore del Centro Studi Assaggiatori e professore a contratto di Analisi sensoriale all’Università di Palermo, ha riassunto chiaramente il dubbio principale sulle guide del vino di prima generazione: “Il punto controverso della questione è che se anche si accettassero per buoni i criteri di qualità alla base dei giudizi delle varie guide e ci si fidasse della particolare bravura dei critici, quanto possono essere considerate attendibili le valutazioni espresse?” Infatti troppo raramente vengono osservati criteri fondamentali come l’anonimato dei campioni in assaggio, l’utilizzo di un gruppo numeroso di degustatori esperti, il controllo delle condizioni di preparazione ed esecuzione del test, l’oggettività dei criteri di valutazione e correttezza nelle modalità di elaborazione dati. Errori troppo grossolani per potere parlare di guide attendibili. Per questo per la sua Guida Vini 2006 Altroconsumo, che realizza test comparativi da oltre 30 anni, ha deciso di affidarsi all’analisi sensoriale. Un lavoro condotto su oltre 300 vini con assaggi rigorosamente anonimi condotti da tre panel bilanciati di giudici qualificati (in totale 22 giudici) di cui sono state controllate le prestazioni per ogni test. Si può veramente parlare di una nuova generazione di guide innovative. “Il tutto con il preciso scopo di fornire uno strumento pratico e realmente utile e utilizzabile da parte del consumatore” ha sottolineato Franca Braga, Supervisore Ricerche alimentari Altroconsumo, “lavorando con la massima trasparenza, imparzialità e indipendenza e adottando criteri affidabili, attendibili e esaustivi”. L’analisi sensoriale, in definitiva, si è rivelata uno strumento molto efficace. “Attenzione però alle mistificazioni, in molti parlano di analisi sensoriale, ma i criteri seguiti sono spesso discutibili. L’analisi sensoriale ha regole precise che vanno seguite con scrupolo” ammonisce Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori, “Esistono nuovi test molto interessanti come ad esempio il Big Sensory Test Analogico-Affettivo che consente di misurare alcuni elementi chiave dell’interpretazione che i soggetti danno del vino, a partire dall’impatto emotivo dell’aroma, alla caratterizzazione dei valori attribuiti al vino stesso, al suo inserimento in un possibile contesto di acquisto o di consumo. Ma il metodo deve sempre essere assolutamente scientifico e portare a dati affidabili, attendibili e esaustivi”. Via www.teatronaturale.it

domenica, aprile 09, 2006

[Marketing] - Le nuove ''tribù'' del vino sono composte da donne e giovani. Al Vinitaly la nuova gente del vino.




Le nuove ''tribù'' del vino sono composte da donne e giovani. Dimmi cosa e come bevi e ti dirò chi sei. È questo il nuovo slogan che guida gli osservatori del consumo di vino. I target classici sembrano non reggere più - e se ne ha una prova alla 40ª edizione di Vinitaly, la manifestazione enologica leader mondiale in programma fino al 10 aprile - perché oggi si affacciano sul mercato le ''tribù''. Sono gruppi omogenei per stile di vita che non bevono più associando il vino al pasto quotidiano, ma lo eleggono a testimone dei momenti di relazione. Una rivoluzione che riguarda soprattutto i giovani, in prevalenza gli universitari, e le donne, che hanno acquistato una totale indipendenza dai maschi nella scelta delle bottiglie. Così, mentre si contrae il consumo familiare (sono il 43% delle famiglie italiane che acquistano vino con una spesa media mensile di 32 euro), cresce il consumo individuale e per gruppi, almeno secondo i dati forniti da Veronafiere in collaborazione con WineNews. La maggiore impennata sia ha tra i giovani che all'82% dichiara di avere una forte propensione all'acquisto di vino e tra le donne che al 32% si dichiarano pronte a bere una bottiglia con le amiche, mentre gli anziani, sia per ragioni di reddito che per ragioni legate alla salute e allo stile di vita, sono una platea di consumatori in contrazione: il numero di coloro che si dichiara propenso all'acquisto è calato di oltre il 25%. Vi è anche una mutazione nella geografia dei consumi: se chi spende di più per comprare vino abita nel Nord-Ovest del Paese, chi incrementa la frequenza di acquisto abita nel centro dell'Italia. I giovani consumano di preferenza il vino come aperitivo o come elemento di aggregazione. Prevalentemente si orientano su vini rossi, strutturati, di territorio e sembrano poco attratti dai vini che provengono dal Nuovo Mondo. Sono consumatori che non bevono abitualmente, hanno frequenza di rapporto con il vino che va da una a tre volte a settimana e consumano più frequentemente vini riconoscibili. Il prezzo è una relativa barriera: il loro consumo si orienta soprattutto su bottiglie che hanno un ''nome'' o che fanno tendenza, purché abbiano un concreto rapporto con la territorialità. Di preferenza bevono i vini della loro regione di appartenenza. Ma anche ''l'universo giovani'' può essere diviso in due cluster: da una parte i cosiddetti ''edonisti'' e dall'altra i ''conoscitori'', quelli cioè che assegnano al vino un valore culturale. A testimoniare il successo del vino tra i giovani è anche la crescente domanda di approfondimento in corsi di degustazione, ma anche master universitari indirizzati alla conoscenza del concetto più ampio di ruralità. La fascia d'età d'ingresso nel consumo del vino è stimata attorno ai 20 anni. Altro gruppo importantissimo di consumo sono diventate le donne. L'età d'ingresso al consumo di vino è anche per questo cluster attorno ai 20 anni, ma differenziazione di consumo rispetto ai maschi si ha dopo i 30 anni. Le donne bevono vino soprattutto per piacere. Prediligono i vini fruttati (sono tra le più forti consumatrici di spumanti), di una certa immediatezza e hanno una forte propensione all'apprendimento delle tecniche di degustazione (sono le protagoniste del boom dei corsi di degustazione). Vedono il vino come elemento di socializzazione e stanno assumendo un ruolo decisionale nelle opzioni. Non si fanno più guidare dagli uomini nella scelta della bottiglia al ristorante, ma spesso usano il vino come elemento di confidenza e come innesco della comunicazione interpersonale. Hanno infatti un atteggiamento ''relazionale'' con il vino. Resta appannaggio delle donne il consumo di vini bianchi come frequenza di scelta, anche se se nel momento in cui si accostano al rosso chiedono vini di buona struttura, molti riconoscibili, di ampio bouquet ed eleganti. Al contrario dei giovani sembrano meno sensibili al legame con il territorio, ma anzi hanno una propensione all'esplorazione. È comunque uno stile di consumo profondamente diverso da quello che si ha nei maschi adulti, che restano i principali consumatori, ma per i quali il consumo di vino è meno dettato da spinte emotive e conoscitive, quanto piuttosto dall'abitudine.
Via GuidaSicilia.it

martedì, marzo 21, 2006

Vino: arriva ologramma sulla bottiglia


Il Brunello come le banconote per difendersi dai falsari. La lotta alla eno-pirateria, per la tutela del prezioso patrimonio enologico made in Italy, passa anche da questa novità: un ologramma anti-contraffazione sulla capsula della bottiglia per rendere sempre più difficile l'opera dei pirati del vino. Si tratta dello stesso sistema usato dalla Banca Centrale Europea per gli euro. A realizzarlo per una cantina produttrice di circa 40.000 bottiglie di Brunello di Montalcino è stata infatti Luxoro, agenzia esclusiva per l'Italia del gruppo tedesco Kurz, lo stesso che fornisce la tecnologia olografica a più di 150 banche nel mondo (inclusa la Banca Centrale Europea) per i propri documenti di sicurezza e banconote e a marchi di prestigio internazionale. Sulla capsula delle bottiglie sarà applicato un ologramma con base a specchio con scritte in struttura multicolore e un logo realizzato con una particolare combinazione di colori ed effetti grigio satinato al fine di accrescere la difficoltà in caso di tentativi di imitazione. L'ologramma viene inserito a caldo nella capsula della bottiglia e rappresenta un elemento più difficile da contraffare rispetto alle fascette distribuite dai Consorzi di tutela. Grazie alla complicata riproducibilità e agli alti costi, infatti, gli ologrammi sono oggi considerati tra le soluzioni più efficaci nella lotta alla contraffazione.
Via: RAIUTILE - Notizia

Liberaterra: nasce il vino dell'impegno civile.

Un vino che in ogni suo elemento, dal nome all'etichetta, passando per i vigneti e la cantina in cui nasce, testimonia l'impegno civile di chi lo ha prodotto, facendosi portabandiera della legalità: si chiamerà "Centopassi" - ispirandosi al film di Marco Tullio Giordana sulla vita di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia - ed è un Nero d'Avola prodotto dalla Cooperativa Placido Rizzotto, che coltiva i terreni confiscati a Cosa nostra. Si tratta del primo vino prodotto interamente da beni confiscati ai clan mafiosi, dai vigneti reimpiantati dopo anni di abbandono fino alla cantina. Per disegnare l'etichetta del "Centopassi" non è stato chiamato un grafico famoso, ma i ragazzi di una scuola superiore di Torino, l'Istituto Tecnico per arti grafiche e fotografiche Bodoni. Il "Centopassi" sarà prodotto per la prima volta con le uve della vendemmia 2006. La Cooperativa Placido Rizzotto (intitolata al sindacalista di Corleone ucciso dalla mafia) si è costituita nel novembre 2001 ed è composta da giovani e ragazzi svantaggiati del posto: la sua finalità è l'uso sociale dei beni confiscati a Cosa nostra. Per approfondire: www.liberaterra.it Via RaiUtile

giovedì, marzo 16, 2006

[Eventi] - Blog & Vino: business, storie, opportunità Segnalo un'ottima iniziativa. Comitato Palio del Recioto di Negrar in collaborazione con Aristide, blog di viaggio nel vino Associazione Terre Nascoste presentano: Blog & Vino: business, storie, opportunità Tavola rotonda Sabato 8 aprile ore 15.30 Vinitaly - Centrocongressi Arena, Sala Bellini (tra pad. 6 e 7) Intervengono: Susanna Crociani Cantina Crociani, curatrice del blog Mondo… di vino Elisa Del Moro curatrice del blog Le Curiosità Golose Giampiero Nadali curatore di Aristide, blog di viaggio nel vino Slawka G. Scarso curatrice del blog Marketing e mercato del vino e dell'agroalimentare Franco Ziliani curatore del blog Il Taccuino del Franco Tiratore Modera l'incontro Nilla Turri, Presidente Associazione Terre Nascoste Discussione su: * Blog & Vino: Nuove forme di relazione con il consumatore finale e gli operatori * accedere al mercato via blog: costi bassi, dialogo diretto con il consumatore, interazione intensa con gli operatori * vendere vino con il supporto del blog * il blog come supporto alla rete vendita * blog italiani ed internazionali: casi documentati e discussione * presentazione di WWWinemaker, la ricerca di Aristide sui siti Internet dei produttori italiani Al termine dell'incontro degustazione vini della Cantina Valpolicella Negrar, presso il padiglione 5 allo stand C3. Probabilmente ci sarò.

domenica, marzo 12, 2006

Il cambiamento del clima può rendere un certo vino più saporito e più potente?

Alcuni scienziati ritengono che l'aumento della temperatura della terra, possa interessare anche il vino rendendo le annate più dolci e più forti e modificando anche i territori intorno al mondo in cui l'uva potrà essere coltivata.

Per l'intero articolo cliccate quì: http://www.timesleader.com/mld/timesleader/living/health/14065436.htm

Via: timesleader.com


sabato, marzo 04, 2006

Cresce il consumo di vino tra i giovani.

Un recente studio del Wine Market Council dimostra che i giovani si trovano molto più a loro agio con il vino rispetto ai loro più vecchi "Baby Boomers".

Lo studio basato su circa 2000 risposte a dei questionari ha classificato i consumatori in tre segmenti demografici:

1. Boomers (41-59 anni nell 2006)
2. Generation X (29-40)
3. Millennias (18-28)

Tutti e tre i gruppi bevono più vino rispetto a due anni fa ma il gruppo più giovane (Millennias) ha un tasso di crescita più elevato rispetto agli altri due; +39% rispetto al +30% della Generation X e al + 8% dei Boomers.
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The Wine Market Council is a nonprofit trade association whose 200 members include wineries, grapegrowers, importers, wholesalers and other industry firms. A summary of the 2005 consumer study can be found at www.winemarketcouncil.com, under the “Research” link.

lunedì, febbraio 27, 2006

[Umorismo] Un nuovo modo per stappare il vino. ... quello non sono io...

venerdì, febbraio 24, 2006

Salento In questa campagna si produce un ottimo Primitivo e Negroamaro.

lunedì, febbraio 20, 2006

VINO: BUONITALIA, ARRIVA CONTRATTO INTERNAZIONALIZZAZIONE

(ANSA) - ROMA - Un contratto per l'internazionalizzazione delle imprese vitivinicole che incoraggi raggruppamenti di impresa su determinate 'citta' mercato', ad alto reddito, e non piu' genericamente in Paesi stranieri. Il nuovo strumento che nasce per ''facilitare la costituzione di adeguate masse critiche di prodotti per il Made in Italy'' verra' messo a disposizione da Buonitalia, secondo quanto annunciato a Roma dal presidente Fabrizio Mottironi, al quarto forum dei viticoltori under 40 dell'Agivi, ospitato da Ais-Bibenda e Arsial. ''Il vigneto Italia - ha detto il presidente di Buonitalia - deve affrontare il problema della polverizzazione del settore in Italia. Due soli dati emblematici: nel Paese il 97% dei trasformatori hanno un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro e nella distribuzione organizzata l'Italia si colloca al 14/mo posto. Il ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha quindi pensato di realizzare una 'cabina di regia', Buonitalia, che ottenga finanziamenti per poi metterli a disposizione del sistema imprese, limitandosi ad un ruolo di regolatore. La novita' del progetto Buonitalia - ha sottolineato Mottironi - sta nel ruolo di protagonista del 'sistema-impresa' che con un bando di gara di prossima pubblicazione diventera' responsabile del progetto, attraverso raggruppamenti che dovranno fornire, anche a loro stessi, servizi come l'accompagnamento doganale e il recupero credito. I bandi di gara riguarderanno inoltre il settore assicurativo e quello della logistica per aiutare gli imprenditori del vino ad una ottimale individuazione delle compagnie di trasporto''. Per il settore vino diretto da Giorgio Serra, Buonitalia dispone di 15 milioni di euro destinati a promuovere il sistema del vigneto Italia ''in modo concreto, per meglio affiancare le imprese italiane impegnate nei mercati internazionali''. Una valorizzazione dell'export vitivinicolo che sara' perseguita anche, ha infine detto Mottironi, attraverso un 'Tavolo tecnico delle Regioni' che punta a costituire la rete nazionale delle enoteche istituzionali, armonizzando cosi' gli interventi delle singole Regioni. Buonitalia prevede inoltre un 'Tavolo dei produttori' per condividere le scelte operative di filiera e un 'Tavolo dei consumatori'.
Via: (ANSA)

mercoledì, febbraio 15, 2006

[Marketing] - "Custom labels" e "private labels" (marchi su misura).


USA, ARRIVA IL VINO "ELVIS PRESLEY" Per ora un Blue Suede Chardonnay, un Jailhouse Red Merlot e un King Cabernet Sauvignon Firma Wines, un negoziante californiano, lancia negli Stati Uniti una gamma di vini da vitigno sotto l'immagine di Elvis Presley. L' impresa ha concluso un accordo di licenza con EPE (Elvis Presley Enterprises), società garante l'immagine del cantante. La gamma si compone per ora di un " Blue Suede Chardonnay 2002", di un " Jailhouse Red Merlot 2001" e di un " King Cabernet Sauvignon 2001", tutti e tre venduti a 11,99 dollari. Questo lancio dimostra lo sviluppo negli Stati Uniti dei "custom labels" e dei "private labels" (marchi su misura), mercato nel quale Signature Wines si è specializzato. Creata nel 1998 e dedicata all'inizio alla vendita on line, l'impresa è oggi presente nella vendita al dettaglio. Ha concluso dei partenariati con dei nomi prodigiosi come Mondavi, Kendall-Jackson o Ravenswood. I suoi clienti sono essenzialmente Università, Catene di hotel e di grandi imprese che vogliono lanciare le loro proprie cuvées. Questo mercato rappresenterebbe oggi il 20 % del mercato americano del vino, secondo Signature Wines.
Via: www.greenplanet.net

domenica, febbraio 12, 2006

Vino Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Il Vino è una bevanda alcolica ottenuta esclusivamente dalla fermentazione alcolica (totale o parziale) di uva (frutto della vite) pigiata o no, o di mosto d'uva. Il termine viene dal Latino vinum (a sua volta influenzato dal Greco οıνος). Il vino si può ottenere da qualità di uve appartenenti alla specie Vitis vinifera o provenienti da un incrocio tra questa specie e altre specie del genere Vitis, come ad esempio la Vitis labrusca, la Vitis rupestris, ecc.; in Italia per la produzione di vino possono essere usate solo uve appartenenti alla specie Vitis vinifera. La terminologia relativa al vino utilizza molti vocaboli in lingua francese; per alcuni di essi esistono i corrispondenti termini in italiano, mentre per altri è possibile usare solo i termini francesi.

Via: Vino - Wikipedia

sabato, febbraio 11, 2006

[Norme] Senato approva il testo unico sull’enologia. - 10/02/2006


Il Senato ha approvato oggi il testo unico sull'enologia. Ordinati tutti i provvedimenti dal dopoguerra a oggi, con qualche novità. La commissione Agricoltura del Senato ha approvato oggi all'unanimità il testo unico sulle leggi per l'enologia, che presto diventerà legge.
Il nuovo codice fa ordine nelle procedure, nei divieti e nelle sanzioni alle quali bisognerà attenersi per la produzione del vino, raccogliendo una dozzina di leggi prodotte dal dopoguerra a oggi uniformandole e aggiornandole. Il testo contiene molte norme tecniche per garantire la qualità del prodotto anche quando è di basso costo.

Le principali novità introdotte dal codice.

* riconoscimento dei vitigni autoctoni, fino a oggi senza tutela (definiti come vitigni la cui presenza è rilevata in aree geografiche delimitate del territorio nazionale e le rispettive regioni e province autonome ne accertano la coltivazione sul territorio di competenza);
* istituzione di un registro presso il Ministero delle politiche agricole, con l'elenco di tutti i vitigni autoctoni per una migliore sorveglianza e tutela; * riconoscimento dei vini passiti, la cui definizione viene introdotta nelle norme per la prima volta; * introduzione di norme particolareggiate anche sulle caratteristiche, le procedure e la produzione degli aceti;
* indicazione delle sostanze vietate e regolamentazione della detenzione delle vinacce, dei centri di raccolta temporanei fuori fabbrica, delle fecce di vino e della preparazione del vinello;
* regolamentazione dell'utilizzo dei prodotti per uso enologico che si possono detenere negli stabilimenti enologici e che devono rispettare quanto previsto dalle vigenti norme nazionali e comunitarie, di concerto con il Ministro delle politiche agricole e forestali e il Ministro della salute;
* previsione di sanzioni per l'utilizzo di prodotti nocivi e non consentiti, per la detenzione di prodotti vitivinicoli non giustificati e di altre disposizioni sanzionatorie; * istituzione della diffida delle infrazioni minori per ridurre i contenziosi determinati da piccole imprecisioni, omissioni formali o infrazioni di lieve entità, comunque non superiori ai 500 euro;
* previsione di un comitato di coordinamento per il servizio di repressione frodi, istituito presso il Ministero delle politiche agricole e forestali, con il compito di realizzare una costante collaborazione e un coordinamento tra le vari amministrazioni incaricate di effettuare i controlli. Il comitato sarà composto da tre rappresentanti del Mipaf, di cui uno avrà funzione di presidente, tre rappresentanti del Ministero dell'economia, tre del Ministero della salute, uno del Ministero degli interni e uno del Ministero delle attività produttive.

mercoledì, febbraio 08, 2006

"Strada del vino" nel Cuneese.

La Regione Piemonte e il Distretto dei Vini "Langhe Roero e Monferrato" hanno approvato ufficialmente il progetto della "Strada del vino Barolo e grandi vini di Langa": sarà il primo percorso di questo genere in Provincia di Cuneo.
La Strada sarà un importante strumento di valorizzazione di un territorio a forte vocazione vitivinicola, pensato per esaltarne l'attrattiva turistica.

Il percorso, unirà i Comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Dogliani, Grinzane Cavour, La Morra, Monchiero, Monforte, Montelupo, Novello, Roddi, Roddino, Rodello, Serralunga, Sinio e Verduno.
I dettagli del progetto verranno presentati nel corso di un incontro pubblico previsto per la fine del mese di febbraio.

lunedì, febbraio 06, 2006

ENOGASTRONOMIA: VENETO, PIEMONTE E TOSCANA GUIDANO LA CLASSIFICA DELL'EXPORT AGE) ROMA - Secondo la Cia, confederazione italiana agricoltori, la regione veneta copre oltre il 28% dei nostri prodotti vinicoli che vanno all’estero. Puglia e Sicilia, pur occupando posti di retroguardia, cominciano a registrati importanti risultati sul fronte delle esportazioni. Veneto, Puglia, Emilia Romagna, Sicilia, Abruzzo e Piemonte, le prime sei regioni produttrici di vino, coprono annualmente più del 70 per cento della produzione, mentre le prime sei regioni esportatrici in valore, Veneto, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Lombardia, coprono oltre l’85 per cento del totale per un importo vicino ai 2 miliardi e mezzo di euro, scompigliando notevolmente la graduatoria di chi produce di più rispetto a chi più esporta.«Purtroppo, con il sistema di rilevazione possibile dopo l’apertura delle frontiere intraeuropee non è più statisticamente rilevabile il flusso interno del volume e della provenienza originaria, ma -sottolinea la Cia- solo può essere rilevato il valore del vino esportato e per provenienza è rilevante quella della sede dell’esportatore. Resta, invece, statisticamente rilevato il flusso verso i paesi europei non appartenenti all’area di libera circolazione e quello verso i paesi terzi. Non è, quindi, da escludere che partite di vino, e questo vale soprattutto per quello sfuso, siano esportate da imprese con sede diversa rispetto alla origine regionale del prodotto. Si pensi, ad esempio a vini siciliani e pugliesi inviati in Veneto o Emilia Romagna e che poi vengono esportati». «Tuttavia, tra le regioni, la parte del leone spetta al Veneto che, oltre ad essere prima tra quelle produttrici, è prima assoluta -sottolinea la Cia- anche fra quelle esportatrici, con una quota vicina al 30 per cento del totale. Con oltre il 17 per cento del valore nazionale, segue il Piemonte e, pertanto la Toscana, poco sotto alla quota piemontese e il Trentino Alto Adige con quasi il 12 per cento.L’Emilia Romagna e la Lombardia con abbondanti quote del 5 per cento ciascuna, chiudono il club delle maggiori esportatrici».«Le altre quattordici regioni, comprese Puglia e Sicilia, che in termini produttivi rappresentano quantitativi rilevanti, devono accontentarsi -conclude la Cia- di valori residuali, sebbene nell’ultimo periodo hanno conosciuto incrementi più importanti delle regioni tradizionalmente esportatrici». (AGE) -COM- ANT
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domenica, gennaio 22, 2006

Ristoranti di lusso indiani: brindisi con Mastroberardino.


Ristoranti di lusso indiani: brindisi con Mastroberardino
Il vino di Mastroberadino in tavola nei grandi alberghi e nei ristoranti indiani di fascia alta.
L’azienda vinicola conclude con successo la missione a Bombay e Nuova Delhi promossa dall’Istituto Grandi Marchi, in prima linea per i prodotti enologici italiani di qualità.
L’India, secondo Mastroberardino, potrebbe rivelarsi la nuova frontiera del vino italiano, rappresentando una delle aree con il più alto tasso di crescita dell’intera Asia. L’azienda irpina non poteva dunque mancare all’evento organizzato in India dall’Istituto Grandi Marchi, fiore all’occhiello dell’intero sistema vitivinicolo italiano, che raccoglie circa quindici cantine con una lunga tradizione di qualità. Accanto alla Mastroberardino, fanno parte dell’Istituto, tra gli altri, Gaja, Antinori, Biondi Santi, Chiarlo, Tasca D’Almerita, Donnafugata, Jermann, Pio Cesare.
Negli eventi svoltisi tra Bombay (lo scorso 17 gennaio) e Nuova Delhi (il 19 gennaio), il Fiano di Avellino, l’Aglianico, il Taurasi sono tra i vini più apprezzati. Durante le rassegne si sono svolti incontri con la stampa, meeting con gli operatori e workshop. Gli indiani trovano molto interessante, ad esempio, l’abbinamento tra alcuni rossi dell’azienda (come l’Aglianico) e il pesce cucinato secondo la tradizione indiana: speziato e cotto alla griglia. Gradito anche l’accoppiamento tra le verdure e i bianchi d’Irpinia, fruttati e ricchi di mineralità. Al momento il mercato premia i rossi rispetto ai bianchi, con una quota di mercato del 60 per cento circa a favore dei primi. Il target della Mastroberardino resta la ristorazione di qualità. L’azienda punta a entrare nei ristoranti dei grandi alberghi, nei ristoranti italiani e in quelli indiani di fascia top.
Le prossime tappe dell’Istituto Grandi Marchi saranno Usa, Russia e ancora Asia. Mastroberardino parteciperà a tutti gli eventi.
c.f.

Via: Denaro.it

sabato, gennaio 21, 2006

Vino italiano KO Nonostante l'alta qualità del vino italiano, la maggiore presenza sulle tavole giapponesi è quella della concorrenza francese, che lascia un amaro secondo posto, tanto scomodo ai produttori italiani Tokyo - I vini italiani sono assenti dalle cantine del Ministero degli Esteri giapponese; al contrario, quelli francesi abbondano sulle tavole del Paese del Sol levante. E' la "sconcertante" scoperta che è stata pubblicata, in questi giorni scorsi, dal giornale giapponese "Asahi". La "guerra del vino" tra Francia e Italia continua. Ma perché questa sconfitta così cocente? Le cause potrebbero essere molteplici, di carattere culturale, economico, storico addirittura; ma secondo Domenico Cantatore, titolare della società d'importazione Memo's Co. Ltd, la reale ragione è caratterizzata solo e soltanto dalla cattiva promozione del prodotto italiano . ... News ITALIA PRESS

martedì, gennaio 10, 2006

IN CINA CRESCE DEL 23,1% L'EXPORT DEL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE Cresce del 23,1% il valore delle esportazioni agroalimentari italiane in Cina, che resta tuttavia solo al sessantesimo posto nelle graduatoria dei Paesi di destinazione del Made in Italy agroalimentare. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Ismea - Istat suyl commercio estero relativi ai primi otto mesi del 2005, nel momento in cui la Cina ha annunciato di avere superato l'Italia nel Pil. I prodotti italiani maggiormente presenti in Cina sono quelli della panetteria ed i biscotti, il vino, la pasta e l'olio vergine di oliva che tuttavia occupano quote di mercato contenute anche per l'effetto di una forte presenza di prodotti di imitazione realizzati sul mercato cinese, ma anche importati dall'estero. Una recente "incursione" della Coldiretti nei supermercati della Cina ha consentito di scovare e riportare in Italia alcuni esempi concreti di falso Made in Italy vendute sul mercato locale, come l'olio di oliva extravergine "Romulo", con tanto di lupa del Campidoglio e gemelli in etichetta, ma proveniente dalla Spagna, ma anche provolone cheese prodotto negli Stati Uniti, autentico Parmesan australiano, conserva di pomodoro "La contadina nello stile di Roma" di origine californiana e caciotta e pecorino "naturali ed italiani", fatti però stagionare dal latte di mucche e pecore allevate nel distretto di Shangai e confezionati in Cina con tanto di bandiera italiana. La breve indagine nei supermercati cinesi ha peraltro dimostrato che i prodotti falsi sono arrivati spesso prima di quelli originali e ne hanno occupato il mercato, come dimostra il fatto che non sia stato trovato, forse per semplice casualità, neanche un pezzo di parmigiano reggiano originale, nonostante abbia avuto il via libera all'esportazione in Cina dopo molte traversie. "Problemi amministrativi - dicono il Presidente ed il direttore della Coldiretti di Vercelli e Biella, Silvano Saviolo e Andrea Desana - impediscono tuttora l'esportazione del prosciutto italiano e anche di prodotti ortofrutticoli, come i kiwi, per i quali manca un accordo bilaterale. Sul piano internazionale la lotta ai pirati del cibo, che falsificano l'identità territoriale degli alimenti, va condotta nell'ambito del WTO, dove il Consiglio è chiamato a prendere misure appropriate entro il 31 luglio 2006, come previsto dalla VI Conferenza Ministeriale che si è chiusa ad Hong Kong. Molto però resta da fare sul mercato interno per rendere più trasparenti ed equilibrati i rapporti commerciali con la Cina, dalla quale l'Italia nell'agroalimentare importa per un valore di quasi 14 volte superiore alle esportazioni". Agenfax

venerdì, gennaio 06, 2006

Marketing del Vino: Quanto l’etichetta influenza l’acquisto?

BBC News del 28 dicembre 2005.

L’etichetta è un elemento importante nel processo d’acquisto.

I consumatori preferiscono acquistare vini con una etichetta chiara, moderna che elenchi tutte le informazioni di base come il vitigno ecc.

Molti intervistati sostengono che l’etichetta contiene ancora diversi elementi poco chiari per un non esperto.

"To engage consumers, it is vital that labelling conveys the personality of the brand and tells a clear but intriguing story," said Tim Hill, from branding experts, Futurebrand.

Ancora:

"It is about giving consumers a reason to select one bottle over another.”

"In today's market place wine labels also benefit from being simple to avoid pretension and knowledge assumption; again this should be directed by the brand's personality and tone of voice."

giovedì, gennaio 05, 2006

Vino gratis per barboni alcolizzati

Canada, studio dimostra riduzione abuso

Un bicchiere di vino può essere un toccasana per i barboni con tendenza ad alzare il gomito. A patto che sia gratis. E' questo il risultato incredibile di uno studio pubblicato dal Canadian Medical Association Journal. Un campione di 17 clochard si è sottoposto al test: ben 11 hanno drasticamente diminuito il consumo di alcolici, migliorando anche il sonno, l'igiene, la nutrizione e la salute in generale.

... Articolo Tgcom

lunedì, gennaio 02, 2006

Linea di vini by Madonna. Madonna sta per lanciare una linea di vini. Le bottiglie conterranno del Barbera, Cabernet Sauvignon, Pinot Grigio e vino de-alcolizzato rosso da tavola. I degustatori americani potranno ordinare il vino, attraverso il sito www.celebritycellars.com, all’inizio del 2006.