mercoledì, dicembre 14, 2005

La nuova frontiera del vino: la personalizzazione. Da anni, specialmente nei paesi anglosassoni, sono disponibili dei kit per farsi la birra in casa. Con risultati, spesso, variabili. Oggi il fai da te alcolico prende una nuova direzione, verso l'autoproduzione di vino. Con almeno due approcci tecnologici radicalmente differenti. La killer app: il vino col tuo nome Il risultato, pur se organoletticamente molto diverso a seconda della strada scelta, è fondamentalmente lo stesso: poter disporre di un proprio vino, a tiratura limitata, personalizzato, da esibire con orgoglio agli amici. La personalizzazione di prodotti di autogratificazione non è una novità, basti pensare ai tabacchi da pipa e ai sigari su misura prodotti da prestigiose marche, in una produzione One-to-One: ma qui assistiamo ad una sorta di massificazione di questo piccolo lusso, grazie all'adozione di modelli di business innovativi. L'approccio nordamericano In Canada e negli USA si è particolarmente perseguita questa democratizzazione dell'esclusività, grazie all'entrata sul mercato di catene di negozi focalizzate su questa inusuale tipologia di prodotto. E su tecnologie vinicole non convenzionali. Che, per ovvi problemi logistici, non prevedono alcun tipo di contatto tra l'uva e l'autoproduttore. E dove una tecnologia "alternativa" prende il posto delle muscose cantine dei Chateaux francesi. La materia prima utilizzata in questo peculiare approccio enologico è il succo d’uva, ottenuto da distinte varietà d’uva raccolte in tutto il mondo (e, ovviamente, processato in modo da renderlo sufficientemente stabile e poterlo conservare a lungo in negozio, in attesa che arrivino i clienti). I clienti, per l’appunto, entrano in negozio e intavolano un'onesta e franca discussione con il personale del punto vendita (in franchising, non è richiesta all’imprenditore una esperienza previa in campo vinicolo) e insieme determinano il tipo di vino desiderato – sia sulla base di specifiche gustative personali, sia adottando una delle ricette già pronte, testate e collaudate dal negozio. Si passa a questo punto nel reparto di vinificazione (il retrobottega, si veda questa sequenzafotografica). Il Cliente qui inizia a gestire personalmente il processo di produzione. Mescola in un caraffone, nelle quantità appropriate, i succhi d’uva dei vari cepage necessari. Aggiunge il lievito, indispensabile per far ripartire il processo della trasformazione del succo in vino ed altri additivi coadiuvanti. Terminato questo processo di pochi minuti, lascia il suo prodotto fresco in custodia al negoziante, che ne segue la fermentazione e, quando è pronto (dopo 4-6 settimane) lo filtra. Ritorna a questo punto il cliente in negozio per travasare il prodotto nelle bottiglie e procedere alla tappatura ed etichettatura. Come per il negoziante, nessuna previa esperienza enologica è richiesta al cliente per poter ottenere vini dalle caratteristiche organolettiche del tutto peculiari. Il vino così ottenuto costa tra i 5 e i 6 dollari a bottiglia – ma se avete gente a cena e non potete aspettare qualche settimana perché il vino sia pronto, potete comprarne di già fatto. Il servizio fai-il-tuo-vino-con-le-tue-mani è molto apprezzato per l’autoconsumo, per la produzione di tirature speciali in occasione di eventi e matrimoni (con etichetta evidentemente su misura) o per l’autoproduzione del "vino della casa" per piccoli e medi ristoranti... Fonte: www.apogeonline.com

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ma non bastava etichettare solamente il vino??? Questa notizia lascia allibita anche una "markettara" come me... va bene la customizzazione - scusate il neologismo ma il tema se lo stramerita - ma non quando si va a scapito della qualità.
Per chi fosse interessato, vista la mia passione per gli hobby creativi, inventerò una carta speciale per incartare il vino in tetra-pak (qualità medesima a quella del vino fai da te, se non migliore)... ovviamente niente ITX per le decorazioni!! ;-)

Unknown ha detto...

Ma non c'è nessun modo di contattarti?? Volevo solo farti sapere che ti ho incluso tra i miei (primi) link!
Keep up with the good work!